È il risultato di una indagine della Coldiretti, la quale rivela che 3,7 milioni di persone ogni giorno pranzano fuori casa per ragioni di studio o lavoro.
Il mondo cambia, e con esso anche le abitudini alimentari. Se fino a quindici anni fa il pranzo a casa era una costante per la stragrande maggioranza degli italiani, e la mensa una costrizione riservata soprattutto a chi lavorava in fabbrica, oggi pranzare con un panino al bar è un’abitudine consolidata.
A decretarlo è l’ennesima interessante indagine della Coldiretti che, col supporto di Ac Nielsen, fa luce sul fenomeno: 3,7 milioni di persone ogni giorno pranzano lontani da casa, e 21 milioni lo hanno fatto almeno una volta per ragioni di studio o, soprattutto, di lavoro.
I segmenti della popolazione si dividono abbastanza equamente nei vari tipi di locale. Sono soprattutto le donne, lavoratrici dipendenti dai 25 ai 34 anni, a preferire il bar, che rimane il locale più frequentato per un ‘pranzo al volo’. Il ristorante è frequentato in larga maggioranza da uomini sopra i 55 anni, mentre i ragazzi si dirigono principalmente a fast food, mense e, ahinoi, ai distributori automatici.
Forse anche per questa ragione, il prodotto più consumato rimane il panino, seguito dal pasto completo e dalla pizza, che rimane salda al terzo posto.
Cresce anche il consumo delle insalate. Il piatto unico guadagna terreno grazie a molte caratteristiche: è un piatto veloce, subito pronto e rapido da ingerire, è relativamente economico e contiene alimenti freschi e genuini.
Le abitudini cambiano, insomma. E se, per mantenere la linea in lavori sempre più sedentari come quelli davanti al pc, le insalatone sono la soluzione migliore, ci chiediamo come arriveremo a sopportare pranzi sempre più rapidi e scarsi di contenuto. In Italia, i pasti sono sempre stati oltre che dei momenti di ristoro, anche dei momenti di socialità conviviale.
La standardizzazione delle abitudini porterà via anche questa importante peculiarità?
Redazione Pizza.it
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